CHE STRAZIO LA DEMOLIZIONE IN VIA CALOSIRTO, LO STATO FORTE COI DEBOLI E DEBOLE COI FORTI NON SI SMENTISCE MAI E QUANDO DEVE DISTRUGGERE L’ESISTENZA DEI POVERI CRISTI DIMOSTRA GRANDE EFFICIENZA.
In via Calosirto la casa di un’umile famiglia lavoratrice è stata distrutta in poche ore. In poche ore sono stati abbattuti decenni di duro lavoro, di sacrifici e privazioni di vita di lavoratori d’albergo ma, soprattutto, si è negato il diritto alla casa ad una ragazza di 17 anni: che vergogna!!! E visto che ad andare giù sono solo le case abitate da persone umili ed oneste e mai, mai, la speculazione edilizia affaristica e malavitosa, questa non è giustizia, questo non è ripristino della legalità ma solo una colossale ingiustizia a cui sindaci, consiglieri regionali, deputati e senatori non vogliono mettere fine: che vergogna!!! Ricordatevene al momento opportuna cari concittadini perchè altrimenti è sempre troppo tardi. E lo stesso Stato che in fretta e furia, in piena pandemia e crisi economica e a cinque giorni dalla Pasqua in poche ore ha distrutto la casa della famiglia De Siano, da più di un mese non rimuove le macerie dello stabilimento termale La Rita per cui a Casamicciola e a Lacco Ameno si rischia una nuova alluvione. E che dire dello stesso Stato che nel Bosco della Maddalena ha distrutto mezza collina e gettato centinaia di metri cubi di cemento armato per costruire la Caserma Forestale, e cioè di quella istituzione che il verde dovrebbe tutelarlo. Hanno distrutto parte dell’inestimabile pineta casamicciolese, c’è stato un processo dove sono stati tutti assolti. A pagare le pene, invece, è sempre la povera gente. Che vergogna, una vergogna senza fine! Ma un giorno il popolo dovrà prendere coscienza delle ingiustizie di cui è sistematicamente vittima nell’infame società capitalistica. E prima o poi dovrà inevitabilmente ribellarsi a partire dalle prossime elezioni cacciando dalle istituzioni sindaci, assessori, consiglieri comunali, regionale e parlamentari tutti, ma proprio tutti, responsabili di quanto sta accadendo. Infine se io fossi un qualsiasi rappresentante istituzionale di questo paese, oltre ad indossare la fascia del lutto, altro che tricolore, dalla vergogna metterei la testa sotto terra, o meglio sotto le macerie di via Calosirto.gennarosavio