GROVIGLIO
di Ciro Ridolfini
Cos’è la felicità se non la capacità di svincolarsi da retagi, legami, legacci e legacciuoli, patti e pattucoli e condizionamenti che finiscono semplicemente nel ridurre la libertà individuale in una sorta di libertà condizionata ?
Dopo “Ali di libertà”, la poetessa pittrice Elena Tabarro c’ induce a riflettere sulla sua nuova intrigata opera pittorica “Groviglio”, un quadro di eccezionale “significazione ”psicoparafilosofica” che c’invita a tagliare i ponti con i condizionamenti che non ci rendono felici. Qui si apre una “faglia problematica” di vaste proporzioni che ci porta ad una prima conclusione e cioè alla disapprovazione di quel modo tutto borghese di crescere accumulando stili e modi anti naturali, per dirla con Pasolini, a danno di una “purezza psichica” che cede alla impudica e maliziosa estetica di retagi indegni di uno status naturale di vita.
Una seconda conclusione è che il danno prodotto c’ imbriglia in un inevitabile “groviglio” di contraddizioni dove ogni sforzo appare nullo per uscirne fuori.
“Groviglio, come ogni vera poesia dell’Arte pittorica, resta il sollievo più tenero e convincente nel voler trovare una via di snodo a tanta sciagura .
Ciro Ridolfini