La proroga dello stato di emergenza dichiarata con il d.l. 105/21 ha reso illegale una condizione illegittima, ha permesso al Governo di mantenere la concentrazione nelle proprie delle funzioni esecutive e legislative, sovvertendo con metodo violento e antidemocratico l’ordine costituzionale, intimidendo la popolazione per l’esistenza attuale e concreta di una emergenza sanitaria e così destabilizzando e distruggendo l’ordinamento costituzionale, economico e sociale del Paese». La stroncatura della gestione politicogiuridica della pandemia nella denuncia di Codacons e associazione “Mille avvocati per la Costituzione” è netta. Tra le pagine della denuncia depositata presso le procure della Repubblica di Roma e di Reggio Calabria si punta il dito, con tanto di riferimenti giurisprudenziali, contro provvedimenti governativi che nel corso di questi due anni minano l’ordine costituzionale, l’ordinamento costituzionale e il metodo democratico, con riferimento al contesto normativo, alla illegittimità dello stato di emergenza, alla illegalità della proroga dello stato di emergenza oltre il 31 luglio 2021, all’uso della forza e della violenza, all’intimidazione ed al grave danno alla nazione, illustrando i reati che attentano alla personalità dello Stato (e contro la salute pubblica o la pubblica amministrazione). Condotta del Governo accusata di «far leva sulla paura della “chiusura” e, si badi, non del virus» creando un «grave danno al Paese»