Io non penso che in Italia abbiamo tutti perso il dono dell’intelletto. Chi, in questo momento, stoltamente, sta strumentalizzando la vicenda del virus covin19, o è in malafede o semplicemente crede che in Italia siamo tutti ignoranti. Questa è una infezione globale, vanno adottate delle misure di contenimento e di prevenzione, e in questo caso io, da italiano, sono orgoglioso delle eccellenze della medicina che abbiamo qui, come gli istituti Spallanzani e Sacco. Il virus, da come si è visto, lo hanno portato degli italiani rientrati dalla Cina. È evidente che il gioco della chiusura delle frontiere è un espediente “demagogico”. Come si fa a dire a un italiano di non rientrare nel proprio paese? Sarebbe più giusto, parlare di quarantena obbligatoria per tutti coloro che provengono da situazioni di rischio. È la semplice civiltà delle cose. Anche i genitori, a volte, con superficialità, inviano i bambini a scuola prima che sia trascorso il tempo necessario per rendere inoffensivo il virus dell’influenza. Insomma, ci vuole sempre del buon senso. Se uno sa di stare a contatto con persone provenienti da paesi focolai del virus, non può rischiare di infettare gli altri. Come, è giusto che i pronto soccorso, e il personale sanitario, sempre debbano trattate i pazienti usando guanti e mascherine.
Nicola Manna.