La piece, al debutto durante il Giorno della Memoria, nel gennaio 2016, fa tappa al Circolo Culturale “Lettere Caffè” a Trastevere.
L’Olocausto è una pagina del libro dell’Umanità da cui non dovremo mai togliere il segnalibro della memoria. (Primo Levi)
Si rinnova l’appuntamento con la Storia e non poteva mancare quello con la ricorrenza della Giornata della Memoria, che è stata fissata in una data che resta indelebile nella mente del genere umano. Il 27 gennaio 1945, quando il campo di sterminio di Auschwitz fu liberato dall’Armata rossa e i settemila sopravvissuti alla barbarie nazista furono liberati, è ormai diventato una data imprescindibile dalle commemorazioni e viene rievocata in tutto il mondo civile.
L’Associazione Culturale Radici, consapevole di essere solo una goccia nel mare dei ricordi, in sinergia con l’antico Circolo Culturale “Lettere Caffe”, di Roma, esporta nella capitale la trasposizione teatrale del dramma vissuto da Vito Morgera, un bottaio foriano, nato dalla penna del fantasioso autore- regista Giuseppe Magaldi, Direttore, tra l’altro, del Museo Civico Giovanni Maltese di Forio.
La tragica vicenda dell’inconsapevole Vito, sacrificato sull’altare della “Tempesta” riporta alla riflessione e alla consapevolezza di non poter abbassare la guardia contro i nemici principali della società civile: l’oblio e l’indifferenza.
Tragedia, quella di Vito che, come nella canzone di Francesco Guccini, passa per il camino, allo stesso tempo lucida e surreale perché esprime la sofferenza condivisa, la delazione, le angosce di un viaggio interminabile verso la morte che lo rende poi libero e quindi intoccabile.
Per questo motivo il pezzo drammatico presentato dell’Associazione Culturale Radici ed interpretato da un collaudato Pierpaolo Mandl, sbarca a Trastevere. Per testimoniare, con il proprio intervento, la volontà di combattere ogni forma di assolutismo e dittatura, anche cercando di condividere gli ingredienti per non dimenticare.
Perché, come ebbe a dire Mario Rigoni Stern, scrittore e combattente, di Asiago catturato dai nazisti e imprigionato nel campo di concentramento di Hohenstein (oggi Olsztynek):
“La memoria è necessaria, dobbiamo ricordare, perché le cose che si dimenticano possono ritornare: è il testamento che ci ha lasciato Primo Levi”.
Grazie all’impegno di Padre Gaetano Fanzese, il dramma sarà rappresentato in prima istanza, alla fine della celebrazione della Santa Messa delle 18.00 di sabato 25 gennaio 2020, nella Chiesa di San Francesco d’Assisi di cui Padre Gaetano è il Rettore. (Piazza Municipio Forio)
Appuntamento quindi sia a Forio, sia al Caffè letterario “Lettere Caffè”, in Via San Francesco a Ripa, a Roma, lunedì 27 gennaio 2020 ore 20.30
Lettere Caffè, dislocato nel cuore di Trastevere, è il più antico caffè letterario di Roma. Aperto sette giorni su sette, con un’ampia programmazione, offre a tutti musica di qualità ed eventi culturali.
Altre notizie, foto e possibilità di scaricare l’opuscolo del “Il Viaggio” alla pagina
http://www.iltorrioneforio.it/eventi-2/evemti-2020/1-dal-torrione-di-forio-approda-a-roma-il-viaggio/
Luigi Castaldi