La napoletanità secondo la visione di Angelo Guerra

Storm on the Amalfi coast and Gulf of Naples : Foto di attualità

Volete sapere il motivo per cui odio la napoletanitá? Vi accontento subito.
Dovete sapere comunque che mai mi sono piaciute quelle stupide macchiette, quei films pieni di stupiditá con Totó, Peppino de Filippo, Nino Taranto e in seguito con Massimo Troisi, Siano e via di seguito. Ma non sapevo il perché. Poi tutto si é schiarito. Voi conoscete il settecento napoletano vero? Napoli terza cittá europea dopo Parigi e Vienna. Ma nel 1799 il popolo napoletano ha fatto l’unica rivoluzione della sua storia e l’ha fatta all’incontrario, dalla parte della monarchia e contro I liberali e gli intellettuali solo perché quel gran porco del cardinale Russo aveva convinto la plebe che San Gennaro aveva fatto il miracolo e quindi I francesi dovevano rimanere a Napoli. Non vi racconto le nefandezze, le malefatte di questa plebaglia ignorante al servizio di una Chiesa che dalle origini non é una religione.
Gli intellettuali e I liberali ne uscirono con le ossa rotte. Impauriti, tremanti pensarono bene di nascondersi per salvarsi la vita.
Poi finalmente arriva l’ottocento e con esso qualcosa di nuovo.
Gli intellettuali avevano pensato bene di incorporare quella plebaglia attraverso una sottocultura popolana e da quel momento tutta una serie di canzoni, macchiette, opere teatrali, tutte per fagocitare quella massa stupida e cattiva.
Questo é il motivo per cui tutto ció che riguarda Napoli si rifá all’ottocento.
Ma questo é anche il motivo per cui molti intellettuali, liberi pensatori hanno lasciato Napoli e vi basta pensare al solo Edoardo de Filippo.
Renato Caccioppoli é nato a Napoli. Il padre era l’ingegniere Caccioppoli.
Lo zio materno l’anarchico russo Bakunin che fallita la rivoluzione proletaria in Russia si é trasferito a Napoli con le sorelle. Una di queste é la madre di Renato.
Quando Hitler é stato a Roma sapete cosa ha fatto? Girava per Napoli e cantava la Marsigliese. I familiari lo fecero passare per matto per salvarlo.Parlava quattro lingue straniere perfette, inglese, francese, tedesco e russo e le universitá di mezza Europa gli offrivano cattedre ma lui diceva sempre che poteva vivere solo a Napoli.
Non sopportando piú la napoletanitá si é ucciso sparandosi un colpo di rivoltella alla nuca. Dissero che l’aveva fatto per amore.
Nell’immediato dopoguerra il partito comunista era molto forte a Napoli ma nessuno di questi ha mai pensato di entrare nei vicoli per cercare di capire la plebe.
Volete sapere che fine ha fatto la plebaglia? Tutta asservita alla camorra.
Napoli é una cittá in guerra. Una piccola frangia di intellettuali e commercianti resiste ma la plebaglia, asservita al nuovo cardinale Russo, (la camorra) continua a compiere azioni spregevoli.
E pensate che questi film, queste macchiette, queste canzoni sono tutte ben viste, amate dalla camorra. No, mi dispiace, la napoletanitá non é per me.
La napoletanitá ha ucciso Napoli, ha ucciso la vera anima di Napoli.di angelo guerra
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