Lettera aperta a Vittorio Feltri direttore di Libero
Per consuetudine si inizia una lettera con etimi del tipo: esimio-egregio-insigne-distintissimo,personalmente non riesco a trovare nessun etimo che possa a Lei far riferimento data la sua controversa figura di uomo. E giornalista.Tempo fa avemmo uno scontro su twitter.Lei a una mia sottile opinione riguardante il Suo gatto rispose:” si faccia i cazzi suoi”.Capii fin d’allora che Feltri era attanagliato da seri problemi.A tutt’oggi nonostante mie profonde meditazioni, tra le tante analisi che mi sono concessa e a cui non avrei dovuto , sottoporla ,non sono ancora risalita alle cause del Suo malessere. Per chi scrive rimane una violenza nel volere esaminare e giudicare deliberatamente una persona .Una Persona in quanto tale va accettata e amata nel suo insieme .Feltri, alla luce delle Sue continue offese nei riguarddi del Meridione, con la speranza che Lei prenda consapevolezza delle sue violenze verbali nei confronti del Sud Italia vorrei interrrogarmi e interregorla per uscire una volta per tutte da questa diatriba stomachevole di bassa leva che inquina principalmente Lei stesso più che i popoli meridionali.Lei ha raggiunto una raccrapicciante disistima non solo dal popolo vilipeso ma da una parte considervole anche del Nord che non riconoscendosi nel Suo di linguaggio ha preso notevoli distanze dal Feltri giornalista.Molte sono le satire che si rincorono su social .Contrariamente alle sue grossolanità di espressioni, sono divertenti. potremmo osare dire quasi benevoli considerandola una persona da internare con un sussuro quasi fiabesco.Un uomo da tenere controllato in famiglia.E tra l’altro invogliando gli edicolanti ad esporre scritta:”noi meridionali non siamo in grado di comprendere gli arguti articoli di Feltri, della Sua testata indipendente e scusandoci con il Suo direttore in questa edicola non vendiamo LIBERO”. Come vede i meridinali con eleganza la mandano a fare in C.Cosa può nel momento storico ,epidemico, economico condurre un Feltri ad attacchi quasi quotidiani nei riguardi di un popolo già di per se sanguinante. E derubato dal Nord da secoli? Quale la forza scatenante che riduce un giornalista a cui non é mancata carriera-fama-amore familiare? Molti spazientiti semplificano nel commentare che Lei beve un pò troppo” Se così fosse ricordando un suo brindisi in diretta giustificandolo ” che un ditino di vino rallegra e celebra la Vita”, potremo esserne felici se non ricordassimo l’asserzione del grande bevitore Baudelaire:”il vino rende le persone buone… ottime, le cattive esecrabili”.Sembra che il ditino di vino la renda esecrabile”confutabile nel suo esacerbato lessico.Un altro video divertente che La riguarda espone ed evidenzia sempre in lato umoristico che “il suo LIBERO è sovvenzionato dallo Stato e i meridionali oltre a pagarla devono anche subire le Sue deprecabili asserzioni”. Rifletta ! Tante le cose da comunicarle ma Lei conosce bene che serve la sintesi per non tediare il lettore. Ultima legittima domanda:” se proprio vuole dire qualcosa con il Suo scudo di Libero,perchè prima di andare in pensione non scrive chi é veramente il Mattarella. Chi è, e da dove perviene… e per chi è al servizio Il Conte primo ministro del governo italiano?.Cosa sta veramente succedendo alla Democrazia? Non vogliamo ricadere in sterile polemica,desideriamo solo che un giornalista deputato alla Verità, alla corretta informazione deve essere supportato da un linguaggio che oltre ad essere oltre divulgativo necessita essere soprattutto educativo. Non ricada ancora in errori usando la parola scritta., Usandola a difesa e protezione del popolo intero contemplando in esso Vizi e virtù.E nel caso del Terrone anche ” Il mandolino-l’arte-cultura” riguardando il al suo suo libero pensiero del: “hic et nunc”.I terroni vivono soprattuto cosi con “il quì ed ora” avendo incarnato da secoli il breve percorso di Vita secolare.Il carpe diem del meridionale anche se non compiacente ai parametri dei visigoti discendenti ,rimane comunque salutare. E celbrando quotidianamente la vita ,il Terrone crea e distrugge con la stessa e intensa ferocia che a volte si presenta nel campo lavorativo. Lei e il suo laborioso Nord avete superficilmente etichettato i meridionali da anni senza soffermarVi sull’Imprimatur conquistate dagli Stessi.Senza capire che in ogni terrone esiste una melodia. Una passione che eleva l’Anima e lo avvicina ogni giorno all’Universo. Il tutto contornato anche con uno semplice spaghetto, pizza e l’inseparabile ” Mandolino” Auguri per il futuro. di lucia manna