Miracolo a Zaro.

La dott.ssa Maria Lauro, archeologa e presidente dell’associazione Madonna di Zaro, dopo la nostra segnalazione ha riportato allo stato dei luoghi una rampa di scale che porta al sacro luogo della Vergine Maria. Rampa cementata a sua insaputa dopo uno spiacevole incidente di un fedele disabile. La Lauro, coadiuvata dal comandante dei vigili urbani G. Giuseppe Iacono dichiarò telefonicamente a chi scrive, “che giammai l’associazione avrebbe osato oltraggiare un bosco come quello di Zaro, oltretutto relegato ad alto vincolo paesaggistico”. Un episodio che ha destato grande interesse tra i fedeli e risonanza sui media locali. Ad horas, se si vuole e ci si impegna, potrebbero smantellare anche grattacieli come si evince dalla foto.  Episodio che avrebbe avuto un seguito in colata di cemento e stravolgimento di impatto ambientale in una zona boschiva e di grande interesse paesaggistico. Il dissesto economico ha avuto gravi ripercussioni economiche sui cittadini. Il degrado ambientale, non solo locale ha investito con minore energie e risorse la povertà e l’ambiente. Un varco da trovare qui sull’isola e nel mondo per superare la crisi e le sfide dovrebbe coincidere con un cambiamento radicale del nostro modo di vivere e di pensare. La rampa cementificata è stata vista e calpestata da fedeli nostrani e non. Nessuno si è sognato e adoperata a denunciare l’oltraggio ambientale . Il cemento ormai è endemico: proprio del territorio. E nessuno si ravvede ancora . Il modo di sfidare la crisi ambientale e quella economica ( Ischia viveva di Verde smeraldo. Visitata x i colori e Natura) deve basarsi su un modo di vivere da dipendente o egocentrico  a quello di benessere  dell’ambiente e dell’uomo. A Zaro vanno ripiantati alberi e bandire una volta e per sempre il colore grigio del cemento assassino. Una campagna promossa nel 2006 dal programma delle Nazioni Unite( United Nations Envirenment Programme)  ha visto piantato in tutto il 2009 , circa sette miliardi e quattrocento milioni di alberi in tutto il mondo. A Ischia gli alberi si tagliano per accendere camini. Vedi i cinquanta e più di lecci tagliati in Fondazione Colombaia  nell’anno 2013. La campagna delle Nazioni Unite ha visto milioni di cittadini –dai bambini fino ai capi di stato. E si calcola che sia stato piantato almeno un albero per abitante della terra. Vogliamo riappropriarci del nostro verde? Vogliamo fare turismo oppure costruire rampe per accogliere fedeli disperati su piattaforme di cemento armato? La Lauro ha capito e agito. L’archeologa presidente ha dato il via a una serie di progettazioni per accogliere i fedeli della Madonna zarina in pieno splendore. Tra alberi secolari e legno vedremo la Madonna ridere e con un vivere contributivo da parte della popolazione isolana assisteremo a una ripresa economica nell’ambito del turismo. Il contributo per l’ambiente è non solo la denuncia. E’, e rimane soprattutto anche il rispetto per Esso. Di lucia manna

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