Rete 4. La Palombelli e Sansonetti fanno una marchetta politica a Bassolino senza precedenti alla storia, manco fosse il padrone della tv.
Ma veramente esiste gente in città che vuole Bassolino Antonio sindaco di Napoli?
È vero, esce innocente da 17 anni di processi. Sia chiaro, io non ho alcuna fiducia nei tribunali che non hanno nulla a che vedere con la #GIUSTIZIA e forse non è il suo caso ma non sempre chi è innocente per la legge italiana è di fatto innocente e viceversa chi è colpevole per la legge poi è realmente colpevole. C’è una differenza abissale tra LEGALITÀ E GIUSTIZIA.
Ma vogliamo negare le responsabilità politiche sulla munnezza fatta arrivare al terzo piano dei palazzi da Bassolino?
Le sue responsabilità #politiche sull’emergenza rifiuti sono palesi e solo in un paese come l’Itaglia, uno come lui potrebbe essere ricandidabile senza colpo ferire.
Ma credetemi il vero problema di Antonio Bassolino non è questo, voglio andare oltre ad una serie di accuse che gli muoveranno tutti, rivangando il suo passato. La mia titubanza, la mia critica è al suo modo di fare politica e anche alla comunicazione che usa. Sembra di essere tornato venti anni indietro, ancora con quella retorica di una Napoli miserevole, pezzentella, stracciona, che vuole elemosinare dalle istituzioni, che poi di fatto hanno dimostrato di non esistere mai per noi. Bassolino è l’uomo politico che si rifà al dialogo istituzionale, una Napoli che vuole aiuti, e tutta una serie di cazzate che hanno sempre dato ai Napoletano una immagine di serventi sciocchi. Quando lo sento parlare mi torna in mente Rosetta Jervolino ex sindaco di una Napoli, prostrata alla Milano da bere. Una Napoli che di fatto non esiste più.
È vero, De Magistris ha tradito quel movimento di rinascita culturale e commerciale che Napoli ha saputo vendere, ma questo non deve farci desistere dal ricercare un terminale politico che sia un outsider e non un insider istituzionale.
Parlo dei Quartieri Spagnoli, fulgido esempio di come il rumore dei colpi di pistola abbiano fatto spazio, nel tempo e grazie allo sviluppo turistico, al rumore delle rotelle dei trolley.
Il rifiorire del centro storico che, con baretti, locali, ristoranti e turismo, ha dato spazio ad artisti di strada, iniziative culturali che hanno portato SOLDI, SOLDI, E ANCORA SOLDI AL POPOLO NAPOLETANO. Un movimento culturale e commerciale che ha portato benessere a tutti coloro che hanno operato nel centro storico di tutta Napoli, dai Quartieri a Forcella.
Il pianeta “istituzionale” napoletano trae la propria forza vampirizzando la città, peggio ancora dei camorristi. Sono mafiosi dentro, delle istituzioni fanno un uso personale, utilizzando il loro potere per spezzare il fiorire del commercio che trova la vera ricchezza nello sviluppo della cosiddetta movida e non solo che, per quella parte di città, è un modo di fare economia inaccettabile.
Di fatto, però, questo sviluppo del centro storico molto criticato ha portato più benessere delle fabbriche o delle industrie volute da tutti, quelle fabbriche ed industrie che hanno solo lasciato una serie di eco-mostri. Un altro lato di questa città che definirei “fantasma”, in cui hanno solo speculato ed inquinato, senza lasciare nulla. Il turismo e le università hanno portato all’occupazione di decine di migliaia di persone ed ha fatto crescere una piccola e media classe imprenditoriale, tutta napoletana e del centro.
Ecco. Bassolino sarà il sindaco di coloro che vogliono spegnere il centro storico e trasformare Napoli, come venne trasformata Roma, distruggendo il fermento culturale e commerciale del periodo della “Dolce Vita” per trasmutare il centro in una cartolina buona per la speculazione immobiliare che ha portato allo svuotamento del centro storico romano e quindi alla morte della vita, salvo alcune zone che fortunatamente hanno saputo resistere a questa manovra criminale di una certa politica. Questo svuotamento del commercio popolare, cioè attività che fanno capo a persone che vivono al centro, che sono del centro e che appartengono ad un ceto sociale medio o medio-basso infastidisce la fascia borghese di Napoli che vede la città come un suo giardino o terrazzo personale buono solo per portare a pisciare il proprio cane, avendo per sé il culo al sole da svariate generazioni. Bassolino con il suo richiamo istituzionale parla a questo elettorato.
Ma noi, a Napoli, in un momento di recessione, di pericolo imminente della distruzione del commercio, siamo proprio sicuri che il politico che ha fatto peggio di tutti in termini di danneggiamento mediatico alla città di Napoli sia l’uomo giusto? Io credo che se si dovesse verificare una sua vittoria per noi tutti non ci sarebbe altro che scappare via, ma lontano, per non vedere la tragica fine della nostra amata città.Gigi Lista