Quello che sta avvenendo a Trieste in queste ore è opera di uno stato totalitario a cui è caduta definitivamente la maschera. Il re è nudo, ora spetta a noi mostrarlo al mondo. Quello che sta accadendo non ha nulla a che vedere con la questione sanitaria o con il contenimento della pandemia. È un attacco senza precedenti – negli ultimi 50 anni – alla democrazia. È un attacco ai diritti dei lavoratori. È un attacco al sacrosanto diritto dei popoli di manifestare il proprio dissenso. Il fatto che i sindacati, stiano assecondando lo sgombero forzato di lavoratori che protestano per il diritto al lavoro, è la cristallizzazione del nuovo regime imposto e l’abbattimento di ogni possibile barriera o filtro tra il potere e quei lavoratori lasciati al massacro nelle piazze. Emblematico per quanto drammatico l’abbraccio tra Landini della CGIL e Mario Draghi a marcare il sodalizio tra chi avrebbe dovuto tutelare quei lavoratori e chi invece a quei lavoratori sta togliendo ogni diritto.
Il problema ora è che se la protesta dei portuali di Trieste continua ad essere guidata e sostenuta soltanto da loro, il potere quanto prima indurrà una spaccatura al loro interno tra favorevoli e contrari alle trattative con il governo poi la frangia più accondiscendente verrà convocata nei palazzi del potere e da quel momento la spaccatura diventerà una vera e propria lotta intestina, che vedrà i promotori depotenziarsi e boicottarsi a vicenda. A quel punto la protesta si sgonfierà. Lo abbiamo già visto con il fenomeno dei Forconi in passato ed è la prassi che il potere ha sempre usato in situazioni del genere.
Per evitare che ciò accada nuovamente dobbiamo fare tutti in modo che la protesta – partita dai portuali di Trieste come teste d’ariete – venga ripresa efatta propria da tutto il paese. In modo che qualora i portuali dovessero fare marcia indietro, sarebbero tutte le altre categorie di cittadini a continuare il blocco del medesimo scalo portuale o degli accessi ad esso.
Per far sì che questo possa realizzarsi dobbiamo fare crescere il nostro sostegno a Trieste e federare le piazze. Inutile dirvi che la soluzione più efficace sarebbe quella di raggiungere tutti lo scalo epicentro della protesta (chi può farlo lo faccia subito) ma mi rendo conto che è una soluzione utopica. Da molte regioni è difficile spostarsi in massa e per lunghi periodi, per motivi logistici ed economici.
Allora non resta che organizzare dei presidi nelle maggiori città italiane possibilmente con maxi schermi collegati in diretta streaming con il porto di Trieste in modo che tutti possano vedere quello che sta accadendo e si possa al tempo stesso dimostrare che la protesta non è più quella di una singola specifica categoria e quindi non basterebbe intercettare pochi leader per farla naufragare.
Qualora i portuali accettassero il compromesso, infatti, i rappresentanti dei presidi già attivi nelle varie città si sposterebbero a quel punto tutti nei pressi del porto di Trieste.
Mi rendo conto che si tratta di una organizzazione capillare che richiede finanziatori e tanto lavoro.
Ma siamo al punto in cui a Trieste o si fa l’Italia libera o si muore da schiavi.
A questo proposito, per essere concreti propongo una serie di strategie che andrebbero portate avanti da subito nello scalo di Trieste.
Il 22 aprile 2021 L’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale ha firmato la concessione per la Piattaforma Logistica di Trieste, che durerà fino a 2052, alla società Hhla Plt Italy, controllata dall’Autorità portuale di Amburgo Hamburger Hafen und Logistik. Il terminal sorge nella Zona Franca di Trieste.
Si è consolida così la presenza della Germania nello scalo giuliano, che ad aprile scorso ha visto un altro evento: il raddoppio del servizio ferroviario dal Terminal Samer Seaport del porto di Trieste e il terminal intermodale Tricon di Norimberga, gestito dal Gruppo Bayernhafen, passando da uno a due viaggi la settimana.
Protestare annunciando il blocco della zona dove partono le merci per la Germania vorrebbe dire creare un danno enorme ai tedeschi che interverrebbero in sede europea dove la fanno da padroni.
Questo permetterebbe di realizzare il secondo punto: Mettere il potere contro il potere.
Se da una parte stanno provando a mettere il popolo contro il popolo dall’altra parte bisognerebbe rispondere mettendo il governo italiano contro l’Unione Europea. Il blocco delle merci dirette in Germania costringerebbe l’Unione Europea ad intervenire facendo la voce grossa con il nostro governo. A quel punto non resterebbe che fare appello ai regolamenti europei per imporre alla UE di intervenire per la cancellazione dell’obbligo del green passper i lavoratori italiani. Nello specifico ai regolamenti europei che riguardano la concorrenza e le discriminazioni.
Emergerebbe infatti il problema legato alla concorrenza, tema che le istituzioni europee hanno sempre trovato utile fingere di avere a cuore. Le aziende italiane, verrebbero di fatto sfavorite rispetto ai propri concorrenti europei, dato che l’accesso al lavoro con green pass causerebbe una diminuzione forzata della forza lavoro disponibile ed un conseguente calo indotto della produttività. Questo rientrerebbe nella cosiddetta concorrenza sleale tra paesi,non consentita in Unione Europea.
Un lavoratore italiano, a sua volta, risulterebbe discriminato rispetto ad un lavoratore di altri paesi europei dato che sarebbe l’unico costretto a mostrare un green pass per accedere al posto di lavoro. Si creerebbe quindi una disparità di trattamento tra lavoratori europei ma non per quanto concerne misure di competenza dei singoli stati come il salario o gli orari lavorativi ma per quanto concerne il diritto stesso e l’accesso al lavoro e questo non potrebbe essere tollerato da istituzioni che si definiscono comunitarie.
A quel punto cadrebbero ulteriormente le maschere. L’Unione Europea esiste o no? Potrebbe l’UE continuare ad assecondare certe scelte del governo italiano mostrandosi una entità inesistente e perdendo completamente la propria ragione d’esistere? O sarebbe costretta ad intervenire per il rispetto dei principi europei e per salvare la faccia?
Ecco che il popolo avrebbe in questo modo indotto il “divide et impera” all’interno del potere. Ossia li avrebbe ripagati con la stessa strategia che il potere ha sempre usato per sottometterli, spostando l’epicentro dello scontro. Tra i due litiganti sarebbe il terzo a godere.
Quando una protesta entra nel vivo, come sta accadendo a Trieste, e tutti i riflettori del mondo vengono puntati sulle richieste dei manifestanti, bisogna approfittarne per far cadere le maschere. Inutile gridare slogan svincolati da qualsiasi proposta concreta. Facciamoci trovare con le idee chiare. Se il governo più europeista che abbiamo mai avuto ci impone di rispettare le sue regole. Rispondiamogli che non possiamo farlo perché “ce lo chiede l’Europa” e chiediamo all’Europa di far rispettare le proprie. In questo caso, quando la Germania avrà disagi sulle proprie merci per le scelte del governo italiano, sarà la prima a pretendere che l’Europa intervenga per farle rispettare.
Francesco Amodeo
Il rapporto dell’incontro tecnico n.22
Oggi vi parlo di un importante documento ufficiale del governo britannico, il rapporto dell’incontro tecnico n.22 del 3 settembre 2021, consultabile in lingua inglese nel sito governativo:
Ci interessa in modo specifico il quadro riassuntivo presente alle pagine 21 e 22 che analizza i contagi, l’ospedalizzazione in emergenza ed i decessi dei casi di variante Delta del Sars-Cov2 dal 1 febbraio 2021 al 29 agosto 2021, divisi per stato di vaccinazione.
Vi prego di prestare attenzione, perché è un raro caso in cui i dati sono molto chiari. Esaminiamo il numero dei contagi.
492.528 in totale, di cui 222.623 vaccinati e 219.716 non vaccinati.
Questo dato, già da solo, ci dice che i vaccinati non sono affatto protetti dal virus come la propaganda insiste nell’affermare. Anche i vaccinati si ammalano. Come vi ho sempre detto e come ammettono anche le aziende farmaceutiche produttrici dei vaccini nei relativi fogli illustrativi.
Questo dato, da solo, conferma qualcosa che fondamentalmente sanno tutti, ma che viene depotenziato della sua rilevanza, perché il semplice buonsenso ci indurrebbe a porci la domanda: “Se non mi protegge dalla malattia, a che serve il vaccino?” Che è un quesito che non vogliono che voi vi poniate.
Esaminiamo il dato dei decessi, molto più significativo. Nel periodo in esame sono morte 1798 persone, di cui 1233 vaccinate e 536 non vaccinate.
Il 68,6% dei morti con il Covid-19, variante Delta, era vaccinato.
Si tratta di un dato incontestabile che demolisce il mito “anche se si prende, si prende in forma lieve”.
Non è vero e questi dati lo dimostrano, andando ad aggravare quanto emerso in precedenza nella ricerca clinica effettuata in Israele, che aveva già dedotto dall’esame di 152 casi, che il tasso di mortalità dei soggetti vaccinati con vaccinazione completa “è simile a quello dei pazienti non vaccinati e ospedalizzati per Covid-19.”
Non mi sorprendono questi numeri e non dovrebbero sorprendere neanche quelli di voi che mi seguono, perché è quanto sto ripetendo da tempo. Questa campagna di vaccinazione è inutile e dannosa, proprio perché effettuata durante l’epidemia e non prima. E non sono sorpreso neanche dalla lettura dei decessi per età, dove emerge con chiarezza come siano i pazienti con più di 50 anni ad aver avuto il decorso letale. Dopo la mezza età il sistema immunitario si indebolisce e lo stress della vaccinazione può determinare condizioni generali più predisponenti alle complicazioni fatali del Covid.
Detto in altre parole, la campagna di vaccinazione, con l’epidemia in corso, è andata ad indebolire proprio quei soggetti più cagionevoli, assottigliando ulteriormente le loro naturali difese immunitarie, coi drammatici risultati che questi numeri fanno emergere. E vi ricordo che, in assenza di farmacovigilanza attiva, i dati sono comunque parziali rispetto alla situazione reale, rispetto all’effettiva portata dei danni che la sierizzazione di massa sta causando.
Mariano Amici medico
fonte:
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I paesi che si sono più intestarditi per l’attuazione delGreen pass guarda caso sono la Francia di Macron e l’Italia di Draghi. Anbedue proclamati laeder dei rispettivi paesi da illuminati uomini del globalismo. , La nomina dei presidenti per eccellenza é stato un deciso intento di sconvolgere gli equilibri internazionali. Macron e Draghi provengono da potentose esperienze bancarie .I due paladini delle nazioni ( Italia-Francia) integrate alla grande nella Europa dei popoli , dopo il loro exscursus lavorativo che ha visto l’alto esponente dell’Eliseo con un passato d’affari advisor della Nestlé nell’acquisto dei prodotti Pfizer.E uomo d’affari assunto dalla banca Rothsckild per il suo impegno lavorativo ne ha guadagnato di soldi! E stima da parte delle partecipate in campo finanziario..Le multinazionali del farmaco che sono possedute dalle banche, da Macron come d’altronte da Draghi hanno preteso una contropartita a cui i laeder non hanno potuto esimersi: Macron doveva essere eletto a capo dellEliseo e Draghi del governo italico.Il tutto per rendere le due Nazioni capofila per lo sconvolgimento democratico europeistico e internazionale. Macron anche a malincuore ha dovuto accettare il prestigioso incarico per portare avanti L’Agenda politica mondiale che ormai non é ne segregata ,ne invisibile ai più attenti .L’arduo compito del prersidente francese vede ora nell’adozione del Green Pass il completamento della malefica e panottica costrizione , illiberale e antidemocratica. Vede ora i francesi rivoluzionei per antonomasia che già da mesi sono scesi in piazza numerosi per protestare chiedendo l’immediata sospensiane di quella che fù per Noi italiani”la tessera fascita”.Non solo il popolo francese non ha avuto risposte adeguate ma si é visto ulteriormente penalizzato dal Macron con un prolungamento di un anno ancora per il lascia passare. .Draghi anche lui erede in assoluto delle banche( Tesoro -Promosso in Banca Italia e dulcis in fundo Banca Centrale) ha dovuto rispondere al richiamo degli illuminati,( improprio silogismo per chi opera per il male e non il bene dell’Umanità dolente!)Ciò che investe la resettazione di cui si parla é praticamente in mano a chi ha mantenuto in piedi la banche fin ora e che inopitatamente spuntano fuori dal cilindro per governare due Nazioni strategiche sia dal punto di vista logistico che commerciale.Si é permesso di affidare le pecore ai lupi baipassando ogni forma democratica .Libertaria.Ciò é potuto accadere con il vuoto della politica che sostituita dai dictat della Finanza che con “il dividi et impera” manovrai da decenni il politichese.Come uscirne se ancora per poco possiamo far sentire democraticamente parlando ancora la nostra voce? Servono le masse con gli scioperi dei camionisti e trattori in fila chilometrica sulle autostrade? Serve a fermare l’abominio antidemocratico della tessera verde la voce suadente e filosofica dei liberi pensatori? Sono utili i blog che garantiscono pluralismo di informazione contro il “pensiero unico dominante”? Forse che le forze scese in campo a sostegno dell’aberrante status quo non sorretto dalle politiche per il vuoto che si è venuto a creare negli ultimi decenni siano propedeutiche per una imminente guerra civile?di luciamanna
” Se vuoi capire cosa sucede in politica, segui i soldi non le persone”sosteneva Il martire magistrato Falcone.Le banche centrali non possono più stampare moneta a debito già da tempo .La Cina che vince le sue guerre economiche con il cervello, in tutti questi anni ha accettato per i prestiti trilioni di miliardi e quindi debiti contratti con gli Statistati con i derivati e altri titoli schifezza.Lavorando come formiche per 30 anni,I cinesi ormai hanno vinto la loro guerra economica.E così stando ai calcoli degli esperti economisti:” il Dragone supererà gli Usa nel 2028 e sarà la più grande economia con 5 anni di anticipo grazie al Covid”. La questione legata ai vaccini non riguarda le banche asiatiche e quindi i cinisi non hanno strumentalizzato l’inoculo. restrizioni, Green pass. Loro hanno necessità di lavorare con soldi veri e non virtuali ed ora vogliono i rientri. Per i rientri occorrono soldi veri e le multinazionali del farmaco che a loro volta sono possedute dalle banche hanno trovato l’uovo di colombo attraverso la vendita dei vacini cercando di procurare un salvataggio indiretto agli istituti di credito. Basterà il criminale disegno perpetrato ai danni dell’Umanità a salvare le banche? Secondo gli osservati, economisti attenti sembra proprio di “NO” perché:”Il sistema bancario sta saltando ed anche se indirettamente lo stiamo salvando Noi con i vaccini, non può farcela. E la Cina avrà la sua supremazia mondiale in campo economico”.Per quanto riguarda la nostra nazione Italia… ch’é alla frutta, la questione risale agli anni 80. Sempre sotto la regia americana lo Stivale non doveva essere autonomo economicamente. Craxi si stava battendo con tutte le Sue energie e capacità da statista affinche ciò non avvenisse.Ma Washinton docet.L’imprerativo con la Tangentopoli fù:” eliminare Craxi con il Suo partito socialista. Detto e fatto i comunisti obbedirono e l’America ci ha tenuto per le pallle.La coppia vincente per il disastro economico all’italiana é stata Draghi-Ciampi. Draghi prima al tesoro-promosso in banca italia e dulcis in fundo alla banca Centrale.Ora vecchio e stanco avrebbe voluto riposarsi e godersi i suoi soldini ma i padroni incappucciati lo ha richiamato all’ordine se non altro per un senso di gratitudine nei loro riguardi imponendogli di fare il capo di governo sempre all’italiana. Ob torto collo il Draghi presidente ha dovuto accettare per salvare quelle banche da lui stesso condotte. Sostenute. E tenute in vita fin ora.E’ l’America la nostra nemica in casa. E’ l’America imperialistica, espansionistica, edonistica il nostro male assoluto.Potevamo essere la nazione a cui molti si sono votati a farla germogliare nel dopoguerrra. La nazione che ha visto milioni di morti per la libertà.Ora è una nazione sottomessa ai poteri forti che vede il completamnto del suo fallimento in Mario Draghi. Uomo capace di cui l’Italia poteva esserne orgogliosa ma …si é messo al servizio del male. Una niova Norimberga cui tutti agognano ci sarà solo dopo la morte dei criminali al cui processo non potranno assistere.così é…se Vi pare! di lucia manna
L’ultimo Sposatore.
Subito dopo l’evento di respiro nazionale della tappa campana del Poetry Slam, un altro evento di alta
caratura artistica, che vedrà impegnati eminenti personaggi del vastissimo panorama culturale italiano.
Ospite d’eccezione e protagonista della serata sarà la Professoressa Vincenza D’Esculapio, che, dialogando
con la Preside Angela Procaccini, la Giornalista Anna Copertino, la Dott.ssa Cecilia Mattera, e con la lettura
di brani a cura della Signora Anna Rispoli, presenterà, in anteprima isolana, il suo nuovo lavoro: “L’ultimo
Sposatore”. Già il titolo del romanzo, in larga parte ambientato a Ischia e in particolar modo a Forio, lascia
trasparire la fine ricerca di una studiosa attenta e meticolosa. Se poi qualcuno volesse approfondire il
significato di “Sposatore” (che quasi tutti i vocabolari italiani danno per inesistente), può giovarsi di una
frase del grande scrittore Italo Svevo: «diceva che l’età di Lucia domandava il matrimonio e ch’era certo che
se nessuno se ne curasse, lo sposatore. non si sarebbe trovato giammai». Lo sposatore dell’Autrice ci
rimanda ad un’epoca non lontana, quando istituzioni radicate nel tessuto sociale della nazione, e di cui anche
a Forio esiste (trascurata) una tangibile testimonianza, potevano imprimere una svolta decisiva sul futuro di
tanti matrimoni e sulla sorte di una nutrita schiera di neonati. Dafne, il personaggio principale del romanzo,
che si legge tutto d’un fiato, è estremamente combattuta tra il passato, di cui le affiorano alla mente i
piacevoli ricordi, e un presente che non le dà tregua. L’intreccio che lega la sua vita, dalla gioventù, per
buona parte vissuta proprio a Forio, al presente, la porta alla scoperta di un mistero nascosto tra la sua genia.
Vincenza D'Esculapio vive da sempre a Napoli, anche se viaggia molto. Docente di storia e filosofia, in
pensione da qualche anno. Ha lavorato per vent’anni e più, nel settore dell'Editoria scolastica come autrice di
Antologie di Italiano triennali, testi di Epica, Letterature per la secondaria superiore e altro. Coautrice negli
anni ’90 di due trasmissioni televisive per ragazzi, patrocinate dall'Associazione Culturale IL Camaleonte, di
cui è stata cofondatrice e vicepresidente, finalizzata alla rivalutazione del patrimonio artistico e culturale
della Campania. Scrittrice di copioni teatrali portati in scena dagli studenti coinvolti nei progetti scolastici di
Educazione alla legalità. In questo ambito nel libro edito nel 2018 per la Homo Scrivens, Un giorno per la
memoria, è presente il suo racconto: Oltre la siepe, dedicato a Palma Scamardella, un giovane madre vittima
innocente di camorra nel lontano 1994. Negli ultimi anni si è dedicata alla narrativa. Ha pubblicato con
Homo Scrivens due romanzi, La torre d'avorio (2016) a sfondo autobiografico e L'ultimo Sposatore (2019),
una moderna saga familiare, in cui si incunea uno spaccato storico relativo alla città di Napoli. Un terzo
lavoro è in corso d’opera. Da anni non manca all'appuntamento con le antologie in Cento Parole curate dalla
cara amica, ex collega e scrittrice Vincenza Alfano. Scrive racconti anche per altre pregevoli collane. Di
tanto in tanto le piace recensire i libri degli scrittori che presenta nel suo Salotto letterario presso il centro
Agape, pubblicati sulle pagine della cultura sia del giornale on –line www. Zona grigia. It sia di Road TV
della giornalista Anna Copertino. È ideatrice e curatrice dal 2017 della Rassegna letteraria Le quattro
stagioni di Homo Scrivens presso la Mondadori Point di Fabio Rocco, libreria di quartiere nel Rione Alto di
Napoli nella quale si augura di ritornare per la ripresa autunnale, dopo la forzata interruzione causata dal
Covid. Si onora di essere referente del settore letterario dell'associazione Culturale Agape, fiore all’occhiello
dello stesso quartiere. Per Agape ha ideato e curato un corso di scrittura biennale, da cui è nato nel dicembre
2018 un significativo lavoro collettaneo di racconti brevi, dal titolo Pensieri e Parole…in libertà. Si è
concluso a fine giugno 2021 – quest’anno in modalità on line – il Salotto letterario a tema che conduce da
tempo in cui ospita scrittrici e scrittori di ragguardevole levatura. La poesia è l’altro suo grande amore, ma
resta solo un sogno. Qualche volta, confessa: “Ci provo. Ma non oso di più.”
L’Associazione Culturale Radici, con il patrocinio morale del Comune di Forio e il sostegno
dell’Amministrazione, è lieta di presentare questo evento che segna la ripresa delle attività, dopo la funesta
dipartita del Presidente, Capitano Giuseppe Magaldi e le vicende legate all’emergenza sanitaria, e invita i
gentili ospiti e gli attenti isolani ad essere presenti all’evento di sabato 24 luglio 2021 alle ore 21.00 presso la
terrazza del Museo Civico Giovanni Maltese Altre notizie alla pagina:
https://www.iltorrioneforio.it/it/eventi/l-ultimo-sposatore e facebookluigicastaldi