Tra pochi giorni questa mia bella natività andrà riposta con cura in uno scatolo , le lucine calde del albero si spegneranno, e saranno finite tutte le festività… Ogni anno questo passaggio mi lascia malinconia, mi intristisce togliere il tutto… Eppure sono la stessa persona che non vorrebbe addobbare casa… Che ogni anno dice ai propri cari ma che lo facciamo a fare il presepe e l’albero? Ma è necessario poi fare questa mangiatoria, sti cenoni? Noi che in genere siamo abituati ad un primo a pranzo ed un secondo la sera? E come se queste feste mi diano un senso di disagio perché poi dopo contrariamente ad una gioia esternata con sforzo e al tutto divento triste e profondamente malinconico… E si vede eccome si vede poi questa mia lotta interna di assenso dissenso ! Ma io lo amo il natale o non lo amo?… Si lo amo per quello che ha rappresentato nella mia infanzia e che mai più ritornerà! I nonni.. La mia innocenza di bimbo! Ricordo una casetta ne bella ne brutta che per me era un castello immenso che mio padre vestiva a festa per l’immacolata… Odore di colla e vernici e fogli di giornali, lui papà intento a dare una forma sopra un tavolo di formica vecchio.. Sai di quelli stile anni 60 lucidi e rigorosamente verdi sul piano ed i piedi in ferro… Che oggi non troveresti in nessuna casa… ed io incantato guardavo muovere le sue mani per dare la forma li sopra ad un paesaggio con casine posizionate piccine in lontananza per divenire poi più grandi sul davanti per dare prospettiva al tutto… Ricordo la grotta grande grande… ogni cosa posizionata con cura…ed i pastorelli brillavano più del cielo di carta stellata…. La Madonnina con il suo San Giuseppe e il bue e l’asinello che scaldano il bambinello…. Quel calore addosso che ora non sento adesso! Profumo di muschio e ciocchi di canne… Rumore di acqua vera che scorre … Il ruscello con il pescatore… Profumo di pizza con la scarola col vin cotto di mamma che dalla cucina si espandeva per la casa! Gli occhi spalancati dei miei fratelli Gianfranco.. Roberto e mia sorella Maria … SI Vincenzo “Te piace o presepio e comme te piace Vicie! come piaceva a Nennillo di Eduardo che anche lui se lo negava in quel momento “!…. Te piace è solo che oggi che il tempo è passato sei malinconico e sfiduciato sul mondo che vedi adesso.. Sei preoccupato sul futuro e dei tuoi cari perché hai scoperto che le favole da raccontare esistono solo nei pensieri persi nel tempo e nei sogni di un bambino cresciuto troppo in fretta. di vincenzo barbato