VOLKER TURK, ONU: “L’ESPLOSIONE DI CERCAPERSONE E RICETRASMITTENTI IN LIBANO È UN CRIMINE DI GUERRA”

Volker Türk nominato nuovo Alto Commissario delle Nazioni ...
“Sono inorridito dall’ampiezza e dall’impatto degli attacchi del 17 e 18 settembre in Libano sui civili, dove l’esplosione di cercapersone, radio ricetrasmittenti e altri dispositivi elettronici ha ucciso almeno 37 persone, tra cui due bambini, e ferito più di 3.400 persone nel solo Libano, lasciando molte persone con disabilità permanenti e le strutture sanitarie in difficoltà per far fronte all’entità dell’impatto sulle persone.
Questi attacchi rappresentano un nuovo sviluppo nella guerra, in cui gli strumenti di comunicazione diventano armi, esplodendo simultaneamente nei mercati, agli angoli delle strade e nelle case durante lo svolgimento della vita quotidiana. Secondo quanto riferito, le autorità hanno smantellato ordigni inesplosi in università, banche e ospedali.
[…] Questa non può essere la nuova normalità.
Signor Presidente,
La guerra ha delle regole. Per tutte le parti in causa in questo e in qualsiasi altro conflitto armato. La forza armata, cioè la violenza contro altri esseri umani, può essere utilizzata solo se necessario per raggiungere un valido obiettivo militare. Nel fare ciò, la distinzione fondamentale tra obiettivi civili e militari deve essere in primo piano.
[…] L’attacco simultaneo a migliaia di individui, civili o membri di gruppi armati, senza sapere chi fosse in possesso degli ordigni presi di mira, la loro posizione e l’ambiente circostante al momento dell’attacco, viola il diritto internazionale dei diritti umani e, se applicabile, il diritto internazionale umanitario.
È difficile concepire come, in queste circostanze, tali attacchi possano essere conformi ai principi chiave di distinzione, proporzionalità e precauzioni negli attacchi, ai sensi del diritto internazionale umanitario. Se l’aggressore non è in grado di valutare la conformità dell’attacco con le norme vincolanti del diritto internazionale, in particolare il probabile impatto sui civili, allora l’attacco non dovrebbe essere effettuato.
Il diritto internazionale umanitario vieta l’uso di trappole esplosive sotto forma di oggetti portatili apparentemente innocui, specificamente progettati e costruiti per contenere materiale esplosivo.
È un crimine di guerra commettere violenze volte a diffondere il terrore tra i civili”.
Volker Türk, Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani
Purtroppo – e sottolineiamo purtroppo – il mondo di cui parla Volker Turk non esiste più. L’epoca che stiamo vivendo ha cancellato ogni residuo di ciò che un tempo (non senza corpose dosi di buona volontà, naturalmente) si poteva ancora definire diritto internazionale. L’ONU, sulla cui utilità era già lecito dubitare in passato, è diventata oggi un’istituzione totalmente irrilevante, inefficace e obsoleta.
La verità va detta, anche se fa male. Oggi esiste la pax americana. Sono gli USA a decidere dove, quando e in quale misura certe regole si applicano o non si applicano. Concetti come “diritto internazionale” o “crimini di guerra” sono ormai principi relativi e flessibili, che si applicano con i nemici e si ignorano con gli amici.
È la forza a creare il diritto. È il potere a definire la morale e a decidere chi sono, di volta in volta, i buoni e i cattivi. Se ci fate caso, nessuno o quasi oggi invoca più il “diritto internazionale”. Oggi l’obbligo morale non è più difendere principi generali come il “diritto” o la “giustizia”, ma schierarsi apertamente con X e contro Y. Se chiedete di fermare la guerra, siete putiniani. Se chiedete libertà di scelta sull’uso del vaccino, siete no-vax che mettono in pericolo la salute pubblica. Se chiedete libertà di espressione e di pensiero sui social, fate disinformazione. Esiste una sola verità: la loro.
Da Giubbe Rosse
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